Ci risiamo: Google è nuovamente accusata di abuso di posizione dominante e questa volta la causa parte dal Dipartimento di Giustizia statunitense [1].
Questo è solo uno dei numerosi procedimenti che negli anni hanno visto Google, Microsoft, Apple, Amazon, Facebook, Deliveroo, Uber e Netflix sotto accusa per abuso di posizione dominante oppure per evasione fiscale [2] e sfruttamento del lavoro pressoché in tutto il mondo, Italia compresa.
Inoltre, ricordiamo bene le rivelazioni di Edward Snowden sul ruolo che alcune di queste corporation hanno avuto nella sorveglianza di massa, in combutta con la statunitense National Security Agency (NSA), e nella compravendita di dati di miliardi di utenti.
Dovrebbe suscitare scalpore il fatto che queste aziende si mostrino al mondo come sostenitrici dei diritti civili nonché della parità di genere e di orientamento sessuale, mentre i loro reati hanno l'effetto di ricadere sulla testa della collettività e dei lavoratori.
Ci stupisce ancora che, come ogni anno, gli organizzatori del Pride a Milano e in altre città del mondo accettino calorosamente la sponsorizzazione e l'ingombrante presenza di certi "falsi amici".
Intanto il sindaco Giuseppe Sala mantiene ottimi rapporti con gruppi di pressione i quali, se si dicesse loro che molti milanesi "soffrono e hanno fame", risponderebbero "che mangino brioches" [3].
Riportiamo a questo proposito il volantino che fu distribuito in occasione del Milano Pride nel 2018.