«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

Lotte sul lavoro: il caso francese e la situazione in Italia

 


Dal dopoguerra, le grandi lotte dei lavoratori in Italia avevano portato alla conquista di una serie di diritti sociali e sindacali, come lo Statuto dei Lavoratori, il diritto di sciopero, il sistema pensionistico retributivo, la difesa del salario dall'aumento del costo della vita (Scala Mobile), il Servizio Sanitario Nazionale.
Queste conquiste non solo mantenevano un benessere sociale ed economico per tutti i lavoratori, ma assieme alla presenza dello Stato in tutti i settori strategici (sanità, istruzione, trasporti, energia, telecomunicazioni, settore bancario e industriale) hanno garantito lo sviluppo economico, sociale e culturale del nostro Paese, ponendolo all'avanguardia fra le prime sette economie nel mondo.
Negli ultimi decenni invece, si è assistito a una progressiva cancellazione di ciò che si era ottenuto, con un crescente e inesorabile arretramento delle lotte che ci ha portato alla situazione attuale.
É utile guardare al passato, studiando i metodi e gli strumenti che ci hanno permesso di arrivare alle conquiste ottenute; analizzare il presente, comprendendo come si è modificata la società, il sindacato e il movimento dei lavoratori; essere consapevoli dei problemi e delle necessità a cui far fronte, osservando sia quanto si muove altrove, come in Francia, che le lotte, pur parziali, le quali con fatica vengono portate avanti in Italia. E' necessario e urgente contribuire a determinare quali siano i passi da compiere e gli strumenti utili per riprendere una lotta efficace.

Nel video ne discutiamo con LORENZO BATTISTI (militante del sindacato francese CGT - Parigi), DEBORA MIGLIUCCI (direttrice Archivio del Lavoro CGIL), IVAN BRENTARI (scrittore e storico) e FRANCESCO TANI (RSA portuali Livorno).