«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

NO al "taglio" del Parlamento

 La Casa Rossa sostiene le ragioni del NO al referendum per la riduzione dei rappresentanti in Parlamento, in quanto con meno eletti si indebolirebbe e rallenterebbe il lavoro della rappresentanza a fronte di un risparmio irrisorio. Le ragioni come quella del risparmio sono per noi irricevibili.

Ricordiamo ancora, a tale proposito, la posizione espressa da Sandro Pertini e, non a caso, quella di Licio Gelli, gran maestro della loggia massonica "coperta" che aveva inserito all'interno del suo "piano di rinascita democratica" la riduzione del numero dei parlamentari.

Stiamo dunque contribuendo alla campagna referendaria che ha per indicazione di votare NO il 20 e 21 settembre 2020.