«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

Il presidente di Cuba respinge l'assedio mediatico contro il governo

Il presidente di Cuba, Miguel Díaz-Canel, ha respinto oggi (lunedì 12 luglio) l'assedio mediatico contro il suo Governo e a chi invoca la divisione nel Paese, condannando anche coloro che incoraggiano le provocazioni per destabilizzare l'ordine interno dell'isola.
Durante la conferenza stampa, Díaz-Canel ha anche accusato il governo del Presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, di intensificare le misure contro l'isola, attentando anche contro l'acquisto di carburante e dei componenti necessari al Sistema Elettrico Nazionale per poter far fronte ad una forte domanda.
Il giorno precedente, centinaia di cubani sono scesi in piazza per esprimere il loro sostegno alla Rivoluzione, in risposta alle provocazioni avvenute in diversi punti dell’isola, istigate attraverso i social network.
Dopo le proteste di domenica scorsa da parte dei gruppi controrivoluzionari, il Presidente cubano ha assicurato che "hanno cercato di affermarsi con azioni per screditare il Governo, la Rivoluzione e per spezzare l'unità del Popolo". Il Presidente cubano, che è anche Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista di Cuba, durante il messaggio radio-televisivo a reti unificate, era insieme ai Ministri della sua squadra di Governo. Il capo dello Stato ha assicurato che “esigiamo il rispetto della sovranità e dell'autodeterminazione con cui noi cubani abbiamo accettato di costruire il socialismo.”.
Il popolo - ha assicurato - è uscito per difendere la Rivoluzione. Non incoraggiamo mai la violenza tra cubani. Ha svelato il funzionamento della macchina ideologica e violenta dietro le rivolte che si sono verificate a Cuba. Ha anche denunciato come i media internazionali vogliano imporre all’opinione pubblica l’idea che il Governo cubano abbia chiamato il Popolo a scontrarsi con il Popolo, quando invece il Popolo è stato chiamato a difendere i propri diritti.
Díaz-Canel ha affermato che adesso i media stanno mettendo in discussione gli eventi di domenica scorsa, dicendo che è stato fatto un appello per uno scontro tra i cubani.
Inoltre il Presidente ha aggiunto: "Vanno già dicendo che a Cuba reprimiamo, assassiniamo. Dove sono gli assassinati cubani? Dov'è la repressione cubana? Dove sono i “desaparecidos” a Cuba?"
Ha anche affermato: “Abbiamo invitato il Popolo a difendere la propria Rivoluzione, ed il Popolo è andato a dibattere, ad argomentare, ma i manifestanti hanno risposto con la violenza ed il Popolo si è difeso.”
A proposito del “famoso cambio di regime”, il Presidente si è anche chiesto: "chi è infastidito dal nostro regime? Non la maggior parte del Popolo, perché la maggioranza lo ha avallato in migliaia di dibattiti pubblici.”
Díaz-Canel ha specificamente indicato l'Organizzazione degli Stati americani (OEA), il cui Segretario Generale, Luis Almagro, ha condannato il "regime dittatoriale" di Cuba per aver "invitato i civili a reprimere", promuovendo lo scontro con i manifestanti.
Il Presidente ha così esortato l’OEA: "Perché non si preoccupano degli omicidi e dei desaparecidos” in America Latina?" Ha anche accusato l’OEA di mantenere un "doppio standard, di essere bugiarda ed ingerentista."
Díaz-Canel ha accusato i "mercenari al soldo degli Usa" di organizzare le massicce proteste di domenica, anche se ha ammesso che hanno partecipato anche cittadini "confusi" dalla "mancanza di informazioni" sui problemi che sta attraversando il Paese.
Cuba sta facendo uno sforzo enorme per il mantenimento degli impianti elettrici.
Nel suo intervento, il Ministro dell'Energia e delle Miniere, Liván Arronte Cruz, ha spiegato che il Paese sta facendo uno sforzo enorme per il mantenimento degli impianti elettrici, con il fine di erogare il servizio alla popolazione, nel mezzo di questa situazione di tensione causata dal blocco economico, commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti.
Il Ministro ha spiegato che il Governo già prima dell’attuale situazione, aveva deciso di proteggere la produzione di energia elettrica destinata alla popolazione, anche a costo di dover rallentare o ridurre l'attività economica del Paese.
"Da più di un anno e mezzo siamo senza black out, se non quelli avvenuti a causa di guasti negli impianti di distribuzione di energia elettrica. È soltanto in questo momento che siamo in un deficit di generazione a causa di guasti negli impianti di generazione."

TRADUZIONE A CURA DEL COMITATO CONTRO LA GUERRA MILANO

Fonte: https://www.telesurtv.net/news/cuba-presidente-acusa-eeuu-bloqueo-20210712-0011.html