«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

Distruzione-deportazione-invasione JUS SOLI CONTRO JUS PATRIAE

di Fulvio Grimaldi


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Una gentile mano ha girato questa clip, estratta da un intervento che, sabato 10 marzo, ho fatto alla presentazione a Milano, Casa Rossa, del mio film “O la Troika o la vita – epicentro Sud, non si uccidono così anche i paesi”. Aggiungo alcune riflessioni a quelle che cercavano di illustrare il parallelo che corre tra la sistematica distruzione dei patrimoni di civiltà dei popoli aggrediti dall’Uccidente e le cosiddette migrazioni. Che è improprio definire migrazioni, perché di spostamenti coatti di genti si tratta.

Le forze del vero male assoluto, oggi del mondialismo neoliberista e totalitario, da sempre sterminatrici, saccheggiatrici, belliciste, colonialiste, sperimentarono il massimo del loro potenziale di morte prima con le crociate (Goffredo da Buglione in “Terra Santa” ad Acri passò a fil di spada tutti gli abitanti musulmani; Saladinonon ha torto un capello neanche a uno dei successivi cristiani; era già “scontro di civiltà”) e, poi, olocausto di tutti gli olocausti, con l’eliminazione delle popolazioni native delle Americhe.e dell’Africa (20 milioni di morti ammazzati in Congo per grazia di Leopoldo del Belgio, tra 50 e 100 nel genocidio degli amerindi). Lo fecero nel nome e con la benedizione della Chiesa che, da tale taglio di messi si aspettava un concomitante allargamento del proprio dominio su beni e anime.

Nome e benedizione della Chiesa che anche oggi, col Bergoglio indefesso raccoglitore di “migranti” per conto terzi e suo, concorre a validare le imprese ancora e sempre di quelle che da qualche secolo si confermano le potenze del male assoluto. La clip allegata si limita a riferire alcuni episodi che hanno segnato la marcia devastatrice delle armate uccidentali e dei loro mercenari jihadisti nella stagione delle guerre contro gli arabi. Arabi protagonisti di una delle più grandi civiltà della Storia, oggi in macerie. Arabi che potremmo chiamare gli zii della nostra civiltà, in quanto fratelli dei nostri padri latini, figli dei greci, insieme ai quali dell’Ellade ci hanno fatto arrivare le parole di Euripide, Aristofane, Euclide, Pitagora, Aristotele e tanti altri. Senza i quali non saremmo quelli che siamo. Quelli che eravamo prima del “meticciato” prossimo venturo. Per quei poteri colpa grave loro, difetto ormai quasi genetico nostro. Occorre provvedere: si tratta di elementi identitari incompatibili con l’architettura della globalizzazione, dove ogni elemento strutturale deve rispondere al requisito della decostruzione di identità specifiche, dell’uniformità funzionale a produzione, consumi, assetti politici, economici, sociali, culturali (per dire anticulturali).

La libertà di licenziare dopo le riforme del lavoro da Monti a Renzi

Casa Rossa ha le sue priorità, così come durante la campagna referendaria ospitò il corso per conoscere e difendere la Costituzione, dando strumenti per la discussione di quei mesi, oggi propone questo corso a carattere seminariale che riguarda i lavoratori, per offrire maggior conoscenza di leggi che molti, in campagna elettorale, hanno citato, dichiarando il proposito di modificarle, abolirle e anche di più...