«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

Gkn, il caso del premio al legale della multinazionale (e della Lega) finisce sul tavolo dell’Ordine degli avvocati

Questo articolo è abbastanza esemplificativo della condizione dei lavoratori oggi. Per noi che stiamo con i lavoratori non c'è stupore, però è evidente che cose di questo genere vanno anche... contrastate. Non con le sole dichiarazioni. 

«Il caso LabLaw finisce sul tavolo del consiglio di disciplina dell’Ordine degli avvocati di Milano. A riferirlo è La Nazione, che torna sulla vicenda dello studio legale premiato dal mensile di settore Top Legal per l’attività svolta nel 2021, come l’”assistenza a Gkn per la chiusura dello stabilimento fiorentino e l’esubero di circa 430 dipendenti“, motivo di vanto sui social per i professionisti capitanati da Francesco Rotondi.
Il quale, ricordano La Stampa e Repubblica, è un consulente della Lega Nord scelto personalmente da Matteo Salvini e pure docente alla Scuola di formazione politica del Carroccio dove il 6 novembre ha tenuto una sessione su “I limiti della metamorfosi del lavoro. Dal contratto collettivo allo Smart working”.
Risale invece al 2015 la chiamata del giuslavorista a “far parte della commissione tecnica che si occuperà di elaborare una proposta di programma di Governo relativo alla materia del diritto del lavoro e del mercato del lavoro”. Qualche anno dopo Linkiesta lo definiva l’artefice del “successo” con cui la Lega “aveva affossato il decreto sui rider del M5s”. E lui non negava, spiegando che quello del rider “non è un lavoro che può portarti alla pensione e che può essere incasellato nella classica distinzione tra autonomi e subordinati. Se si vogliono mantenere questi lavoretti, non si può aumentare troppo il costo del lavoro”. 
Quanto al Gkn e al premio Top Legal, per il ministro del Lavoro Andrea Orlando “dobbiamo riflettere su una società in cui diventa una medaglia avere assistito una multinazionale nel licenziamento in tronco di lavoratori”. Nell’attesa, l’ex presidente dell’Ordine degli avvocati di Firenze, Sergio Paparo ha sollecitato l’intervento deontologico dei colleghi di Milano. Il punto, a suo parere, è che l’atteggiamento ostentato da LabLaw nel post su Facebook poi cancellato “squalifica l’intera avvocatura”.
Dal canto suo il fondatore dello studio, nel pomeriggio di sabato ha affidato a un video di tre minuti la sua risposta alle reazioni scatenate dal giubilo del giorno prima per il premio. “Non esiste un premio per i licenziamenti, nessuno ha licenziato, nessuno ha voglia di licenziare, la comunicazione è stata strumentalizzata – è la difesa dell’avvocato -. Fomentare odio è inaccettabile, il mio studio cerca soluzioni per le aziende e anche in questo caso si sta pensando a una soluzione. Sono molto preoccupato per la sicurezza della mia famiglia, dei miei collaboratori e la mia famiglia”.»