«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

Giornata della cultura cubana

Sabato 29 ottobre siamo stati ospiti, come Casa Rossa e Comitato Contro La Guerra Milano, dell’associazione culturale CONACI (Coordinamento Nazionale Cubani Residenti in Italia), presso la sede del Consolato della Repubblica di Cuba a Milano.

Si è celebrata la giornata della cultura cubana, introdotta dal discorso del Console Generale Llano Gonzàlez Pérez. Il Console nel suo discorso ha ricordato ai presenti l’importanza della cultura cubana nella difesa della Patria e di come ciò sia sempre stato un insegnamento dei Padri della Rivoluzione cubana. Un discorso consapevole e molto attuale quello del Console.

Basti pensare a come l’ambito ideologico-culturale sia a pieno titolo una tra le espressioni principali di questa guerra mondiale che gli Stati Uniti stanno scatenando attraverso la NATO. Non dimentichiamo la vergognosa censura verso la cultura e lo sport russi, oppure il fatto che il Governo britannico appena insediato voglia chiudere gli Istituti Confucio all’interno delle università inglesi. Per non parlare della disinformazione a senso unico da parte del nostro mainstream. Così come non dimentichiamo il tentativo di corrompere le coscienze ed erodere il consenso per rovesciare il potere rivoluzionario cubano, attraverso canzoni reazionarie come “Patria y Vida”. Ovviamente lo scorso sabato si è cantato per la Patria, non contro di Lei!

Durante l’iniziativa erano presenti il dott. Carlo Ricardo Pérez Diaz ed il dott. Julio Guerra Izquierdo della brigata Henry Reeve, i quali hanno coordinato i medici cubani presenti a Crema e a Torino nel momento più acuto della pandemia di Covid 19 nel nostro Paese. Entrambi hanno rivendicato con orgoglio lo spirito della solidarietà internazionalista che da oltre 60 anni anima la Rivoluzione Cubana. Hanno inoltre ricevuto presso il Consolato Generale riconoscimenti, diplomi e tanti meritati applausi.

D’altronde nel Mondo c’è chi esporta armi, guerre e distruzioni nel nome di Dio e di una presunta democrazia; c’è invece chi esporta medici nel nome dell’umanitarismo. Noi senza alcun dubbio stiamo dalla parte dell’umanitarismo espresso da Cuba. Così come stiamo con Cuba nel denunciare il criminale bloqueo che da oltre 60 anni infligge enormi sofferenze ad un Popolo, il quale ha semplicemente deciso di autodeterminarsi e che ha cara, come la luce dei propri occhi, la propria sovranità.

Concludiamo ringraziando l'associazione CONACI, il Console Generale ed i funzionari del Consolato per l’ospitalità e per l’organizzazione di questa iniziativa a cui è valsa la pena partecipare.

A nome dei compagni e degli amici di Casa Rossa e del Comitato Contro La Guerra Milano