Suggeriamo di
vedere questo video della diretta, in cui Casa Rossa Milano parla con il ricercatore
del CNR Fabrizio Chiodo, che sta contribuendo al lavoro dell’Istituto Finlay de
L’Avana. È un video dinamico
nella sua semplicità. Racchiude in sé una discussione che tocca due passaggi significativi
della nascita del Sistema Sanitario Nazionale: uno per la Gran Bretagna e uno
per il nostro Paese. Questa discussione porta al paragone tra una “isola
piccola e povera” come Cuba, sottoposta ad un embargo che Chavez avrebbe
definito “demoniaco”, e l’Italia... Nella prima il vaccino “Soberana”, nome che
vuol richiamare l’indipendenza e l’autonomia, in una parola la “sovranità” di
Cuba, sta per affacciarsi alla terza fase del trial clinico. Da noi, invece,
si è “tra color che son sospesi” aspettando che “la venga buona”,
ostaggi di notizie oscillanti sulla quantità e sui tempi di consegna delle dosi
di vaccino. Indicativo anche il pezzo di discussione introdotto da Fabrizio
Chiodo circa il tema dei “diritti umani”. Il tutto ha come sfondo l’idea di
Progresso, indissolubilmente legata all’anniversario della nascita del Partito
Comunista d’Italia.
Il video della diretta "Cuba contro Covid-19: parla il ricercatore Fabrizio Chiodo"
Cuba contro Covid-19: parla il ricercatore Fabrizio Chiodo
Parleremo con Fabrizio Chiodo, ricercatore del CNR nell'Istituto di Chimica Biomolecolare di Pozzuoli, membro del team di ricerca dell'Istituto Finlay a L'Avana, nel quale si stanno realizzando due vaccini cubani battezzati "Soberana 1" e "Soberana 2".
Parleremo con
lui di come Cuba abbia saputo affrontare l'epidemia attraverso la sua Sanità
Pubblica, che dispone del più alto numero di medici al mondo in rapporto alla
popolazione, che si avvale inoltre di una Ricerca Pubblica conosciuta universalmente
per essere di alto livello. Ad oggi, sui circa 11 milioni e mezzo di cubani, si
contano circa 200 vittime.
A pochi giorni dal 21 gennaio, anniversario della scissione di Livorno che portò alla nascita del Partito Comunista d'Italia, ricordiamo quelle idee, idee alle quali Cuba ha saputo non rinunciare, nonostante lo spietato embargo statunitense impostole da circa 60 anni.
Domenica 31
gennaio ore 18.00, in diretta sulla pagina Facebook de La Casa Rossa:
www.facebook.com/lacasa.rossa.3
Evento FB:
Queste sono le grandi aziende che hanno sospeso le donazioni ai repubblicani che sostengono Trump
13 gennaio 2021 - I portafogli di alcuni politici repubblicani hanno già iniziato a sentire l'impatto delle loro azioni del 6 gennaio scorso al Congresso degli Stati Uniti.
Più di 20 grandi corporazioni statunitensi hanno annunciato
la sospensione dei loro contributi elettorali, soprattutto quelli destinati ai
legislatori repubblicani che si sono opposti alla vittoria elettorale del
democratico Joe Biden.
Ciò è avvenuto durante la seduta congiunta delle due Camere
del Congresso per certificare i voti del Collegio Elettorale, che è stata
interrotta dall'assalto al Campidoglio da parte dei sostenitori del presidente
Donald Trump.
Dopo la ripresa della sessione, più di 100 membri della
Camera dei rappresentanti e quasi una dozzina di senatori, tutti del Partito
Repubblicano, senza che gli eventi violenti vissuti pochi minuti prima gli
abbiano fatto cambiare idea, hanno proseguito con le loro obiezioni.
L'elenco delle aziende che hanno deciso di sospendere i
propri contributi cresce ogni giorno.
Dopo che i sostenitori di Trump hanno preso d'assalto il
Campidoglio altri donatori stanno ripensando alle loro strategie.
UN ELENCO IN CRESCITA
La politica americana è inondata dai soldi di Wall Street.
È comune per le grandi aziende fare donazioni sia ai
repubblicani che ai democratici ed il loro sostegno è spesso legato a questioni
di specifico interesse per le loro industrie.
L'assalto al Campidoglio, e in particolare le azioni dei
legislatori repubblicani che si sono opposti alla vittoria di Biden, ha spinto
più aziende a riconsiderare i contributi che
donano attraverso i Comitati di Azione Politica Aziendale (PAC).
Alcuni di loro hanno deciso di sospendere tutte le donazioni
mentre rivedono le loro politiche al riguardo, altri hanno scelto di sospendere
i contributi specificamente ai membri del Congresso che si sono opposti alla
certificazione dei risultati del Collegio Elettorale.
In questo secondo gruppo, questi sono i nomi più importanti:
- La multinazionale
finanziaria Morgan Stanley.
- La catena
alberghiera Marriott.
- La Dow Chemical
Company. L’azienda ha anche specificato che la sospensione durerà un ciclo
elettorale: due anni per i legislatori della Camera e fino a sei anni per i
senatori.
- La società di
telecomunicazioni AT&T, uno dei maggiori contributori politici negli Stati
Uniti.
- General Electric,
la cui sospensione durerà fino alla fine del 2022. Successivamente, un
consiglio dei dipendenti che sovrintende al PAC valuterà, "caso per
caso", le richieste di supporto da parte dei legislatori che si sono
opposti alla certificazione.
- Il fabbricante di
biglietti di auguri Hallmark. Questa azienda con sede nel Kansas è andata oltre
ed ha chiesto la restituzione dei suoi contributi alla campagna PAC ai senatori
repubblicani Josh Hawley (Missouri) e Roger Marshall (Kansas). "Hallmark crede
che il trasferimento pacifico del potere sia il fondamento del nostro sistema
democratico e noi aborriamo la violenza di qualsiasi tipo", ha spiegato la
società in un comunicato. "Le recenti azioni dei senatori Josh Hawley e
Roger Marshall non rappresentano i valori della nostra azienda".
- La piattaforma di condivisione di noleggio
online AirBnB ha condannato la violenza a Washington DC, affermando:
"Aggiorneremo il nostro quadro d'azione e smetteremo di sostenere coloro
che hanno votato contro la certificazione dei risultati delle elezioni
presidenziali".
- La compagnia di assicurazioni Blue Cross Blue
Shield, il cui PAC ha favorito i repubblicani in ogni elezione dal 1996.
- Il produttore di dispositivi medici Boston
Scientific.
- La finanziaria Commerce Bancshares.
SOSPENSIONE DI TUTTE LE DONAZIONI
Altre società hanno scelto di sospendere tutte le donazioni,
sia a chi ha votato per mantenere i risultati, sia a chi ha voluto invertirli,
tattica che ha suscitato sorpresa e incomprensioni in campo democratico.
Questo gruppo include giganti della tecnologia come
Facebook, Amazon, Microsoft e Google, così come altre importanti società come
Coca Cola, Verizon, le entità bancarie JPMorgan Chase, Citigroup e Goldman
Sachs, la catena alberghiera Hilton, la società di servizi finanziari Charles
Schwab e il conglomerato produttivo 3Emme.
Anche le società di carte di credito American Express e
Mastercard hanno dichiarato di sospendere le donazioni senza determinare chi
sarà interessato dalla misura.
Altre società come Bank of America, FedEx e Wells Fargo
hanno affermato che rivedranno la strategia di contribuzione aziendale.
DANNO REALE O RISORSA PUBBLICITARIA?
Con poche eccezioni, la maggior parte delle aziende non ha
specificato per quanto tempo durerà la sospensione.
Questa mancanza di precisione fa sì che alcune voci mettano
in dubbio la reale portata di queste misure, soprattutto in un momento in cui
l'attività di raccolta fondi è in una fase di stallo post-elettorale.
Questo dà alle aziende e ai gruppi il tempo di decidere come
affrontare la situazione.
Traduzione a cura de La Casa Rossa
Tramite La Iguana TV:
https://www.laiguana.tv/.../867087-empresas-donaciones.../
Fonte BBC
Il voto statunitense e "la notte di Washington" visti dall'Italia
Il casus belli che ha portato ai fatti di Capitol Hill
sarebbe una frode elettorale perpetrata ai danni di Donald Trump e dei
repubblicani.
Gli Stati Uniti d’America anche in questo campo mostrano la loro eccezionalità.
Da noi a Milano, i rappresentanti di lista si presentano al Presidente di Seggio Elettorale il sabato, in fase di allestimento. Il giorno dopo iniziano le operazioni di voto e i cittadini, dopo aver segnato la scheda, devono avere cura di rendere la matita copiativa (detta anche matita elettorale). Questa matita è obbligatoria dal 1946 ed ha il tratto indelebile. Viene consegnata dal Presidente del Seggio e va restituita a lui stesso, pena l’ammenda da 103 a 309 euro. Il telefono cellulare, che generalmente è dotato di fotocamera, va consegnato al Presidente di Seggio che lo restituisce dopo il voto. Per coloro che devono essere assistiti al voto, occorre invece chiedere la documentazione sanitaria che certifichi l’impossibilità di esercitare autonomamente il diritto di voto. È anche possibile richiedere l’annotazione permanente del diritto di voto assistito sulla propria tessera elettorale. Nei corridoi adiacenti i Seggi è inoltre proibito a chiunque indicare visibilmente un simbolo di partito tra quelli affissi ai muri per l’occasione.
Queste procedure così complesse e noiose dovrebbero essere a garanzia della regolarità del voto popolare. Ciò non toglie che episodicamente si siano registrati episodi di brogli elettorali.
Tornando agli USA, è bene dire che le votazioni si aprono anche con settimane di anticipo, per consentire il voto dall’estero ed il voto per posta. La maggior parte degli Stati, ben 35, hanno introdotto il voto anticipato, per cui molti cittadini possono esprimerlo anche un mese prima; molti Stati invece, come ad esempio l’Oregon, prevedono il voto per posta.
È evidente che il confronto tra le nostre elezioni e quelle statunitensi non è facile, proprio a causa della grande diversità tra i due sistemi elettorali. Certamente l’eccezionalità degli USA trae la sua origine da una storia che è quella della “terra di frontiera”. Un altro esempio di questa specifica origine è la diffusione di armi detenute dalla popolazione, il cui numero ad oggi ha ormai raggiunto (se non superato) quello degli stessi statunitensi, che sono circa 325 milioni.
Subito dopo i fatti di Capitol Hill l’FBI ha reso noto che è venuto in possesso di circa 1200 mail inviate da elettori disposti a battersi contro la frode elettorale, la cui vittima sarebbe stato Donald Trump. In esse dichiaravano che sarebbero stati disposti a marciare su Capitol Hill. A tale proposito, intorno e dentro al complesso di edifici che ospita tra gli altri il Congresso ed il Senato, sappiamo che le forze dell’ordine presenti contavano su 350 unità. In uno sgombero avvenuto nel 2010 qui a Milano, riguardante la piccola sede di un partito, erano schierati ben 70 agenti in tenuta antisommossa.
Si è trattato di una sottovalutazione? Si è avuto un vero e proprio assalto al palazzo del Congresso?
Avvilente Mentana che, preso dal pathos, si fa turlupinare con immagini fantasy del film “Project X”, cascando dentro l’equivoco come un pesciolino, mentre il commentatore al suo fianco, Gerardo Greco, cercava di avvalorarle, sostenendo che probabilmente il lanciafiamme in azione fosse nei sobborghi di Washington.
Facezie a parte, anche se un episodio simile non è esattamente un dettaglio, è evidente che la spettacolarizzazione di un simile avvenimento, al minimo definibile inedito, non può e non deve trarre in inganno.
Tutta questa vicenda ha risvolti che riguardano la deriva sociale statunitense, sulla quale gli “analisti” spesso risultano poveri di approfondimento e talvolta omissivi. Infatti, mentre si dibatte sul 25° emendamento, sui costi/benefici che comporterebbe la sua applicazione o sull'Impeachment, come dire se rimuovere Trump prima del 20 gennaio, pare che sfuggano diverse domande che ci si dovrebbe porre.
Di Trump in America si parla da decenni. Da noi era il nome di un miliardario poco noto fino alla sua vittoria conseguita sulla Clinton nel 2016. Figlio di un palazzinaro, era molto spesso ospitato dai più noti talk show, dove a domande persino imbarazzanti rispondeva con disarmante disinvoltura, dimostrando come il pubblico a cui si rivolgeva avesse in testa il buon vecchio American Dream, un sogno americano passato attraverso le due crisi che si ebbero nel 2001 (che vide il tracollo di Enron) e nel 2007-2008 (con la crisi dei mutui subprime). Quest’ultima si è trascinata sino al 2013, solo tre anni prima dell’ascesa di Trump alla Casa Bianca.
Da alcuni anni negli USA si è verificato l’ingresso di milioni di statunitensi nel Rabbit Hole. Così viene definita negli USA la "buca del coniglio" all’interno della quale cascano coloro che finiscono per credere alle trame complottistiche del QAnon, da cui Donald Trump li dovrebbe salvare. A questo proposito si parla dell’America “profonda”, delle contee rurali, la cui popolazione risulterebbe “irretita” dal QAnon.
In realtà anche quelli che diremmo più “improbabili”, come i sostenitori di Black Lives Matter o di Greta Thunberg, impiegati o infermiere, quelli che vivono nelle grandi città, oggi si sono fatti suggestionare cadendo nella "buca del coniglio". Anche Donald Trump però è inciampato, cascando in un altro buco che qualcuno ha scavato sapientemente per lui. Un buco che si sta già provvedendo a ricoprire in queste ore, con lui dentro.
Da circa due anni il fenomeno sta prendendo piede anche nel nostro Paese, così come in altri stati europei. Esiste una relazione la condizione dei lavoratori e i loro contratti, la deindustrializzazione, il diritto all’Istruzione pubblica, quello alla Sanità pubblica, insomma tra la situazione di recessione in cui versa il Paese e questa sorta di “sovrastruttura” politico-culturale, che sembra presa dalle pagine di un libro di fantasy?
Intanto il Segretario di Stato di Trump, Mike Pompeo, da tempo sta disseminando il mondo con “mine” diplomatiche: dal continente americano, passando per Africa e Medio Oriente, fino ad arrivare in estremo oriente. Gli ordigni sono state collocati in Palestina, con il riconoscimento di Gerusalemme come capitale di Israele, così come con il riconoscimento del diritto di Israele all’annessione delle alture del Golan in Siria. Con la questione Saharawi, che riconosce al Marocco il diritto di annessione sul Sahara Occidentale in cambio dell’adesione alla normalizzazione dei rapporti con Israele. Lo stesso vale per il cosiddetto “Patto di Abramo”, sottoscritto dopo la pressione esercitata dagli USA sugli Emirati Arabi Uniti, ed il recente inserimento nella lista nera delle organizzazioni terroristiche di Cuba e del movimento di resistenza yemenita Ansarollah.
Mike Pompeo si recherà inoltre in visita a Taiwan dal 13 al 15 gennaio; ha infatti annunciato in queste ore di voler revocare le restrizioni alle relazioni USA – Taiwan. In campo vi è la questione della cosiddetta “guerra asimmetrica”, che vorrebbe Taiwan quale bastione occidentale nel mare cinese. È noto che Taiwan non è uno stato riconosciuto dalle Nazioni Unite, poiché è parte integrante della Cina. È comprensibile a questo punto la preoccupazione della Cina, che ha visto intensificarsi le esercitazioni militari nella regione. A dicembre gli Stati Uniti hanno inviato il cacciatorpediniere USS Mustin attraverso lo Stretto di Taiwan, sapendo che queste attività minano la pace e la stabilità nell’area.
Inoltre, in queste ore, negli Stati Uniti si sta verificando qualcosa che conferma la loro eccezionalità e descrive bene il rapporto tra la finanza e la politica negli USA. Goldman Sachs, JP Morgan, City Group, Morgan Stanley e Corporate America, insieme ad altri, hanno sospeso per sei mesi il finanziamento destinato alla politica. In particolare ai senatori repubblicani eletti dal popolo, i quali si sono opposti alla ratifica del risultato elettorale nella seduta notturna del 6 gennaio scorso. Poiché la Costituzione americana prevede che i senatori possano opporsi alla ratifica del risultato elettorale, è del tutto evidente che sotto i nostri occhi c'è il palese dominio che la Finanza pretende di esercitare, comandando a bacchetta coloro che rappresentano (nel bene e nel male) il popolo che gli ha eletti in Senato. Tutto questo avviene nel paese in cui fa bella mostra di sé la Statua della libertà nella baia di Manhattan, a New York.
L’ormai ben noto Jake Angeli è definito dalle agenzie di stampa il simbolo dell’incursione a Capitol Hill. C'è molto sensazionalismo e superficialità nel trattare questa vicenda culminata a Washington, ma non da considerarsi definitivamente chiusa. Occorrerebbe piuttosto comprendere meglio l'origine del voto che 74 milioni di statunitensi hanno dato a Trump, così come quella degli 80 milioni di voti espressi per Biden. Quest'ultimo sta definendo in queste ore la compagine della sua “squadra”, nella quale si prevede che la Finanza avrà uno spazio non indifferente, vi saranno infatti nel suo Governo personaggi che provengono dai fondi d'investimento e dalle banche d'affari. Sapendo che non è una cosa inedita, c'è da chiedersi se tutta questa affluenza al voto non sia stata “affluenza per nulla”. Se così fosse, significherebbe a maggior ragione che l’idea di un mondo multipolare è una vitale necessità per il progresso e per la pace, una vitale necessità purtroppo non ancora compresa dal popolo degli Stati Uniti.
La Casa Rossa Milano, 12 gennaio 2021
Cuba, il vaccino e il buon senso scientifico: intervista al ricercatore Fabrizio Chiodo
Lenny
Bottai, un nostro amico, ha svolto una breve intervista con Fabrizio Chiodo. La
riteniamo piuttosto chiarificatrice, sperando che aiuti a diradare certi annebbiamenti
in cui si sono trovati a brancolare alcuni, i quali hanno contribuito solo ad
alimentare confusione.
« Ancor prima di fare le ultime interviste a persone che abitano nei paesi socialisti, per capire come hanno vissuto il Covid, avevo deciso di scambiare due parole con Fabrizio Chiodo, ad oggi divenuto <<famoso>> perché unico italiano che lavora con Cuba sui al progetto Sobrana per i vaccini.
Fabrizio mi scrisse molto prima di
salire alla ribalta dei media (mi seguiva qui ed anche come sportivo e ne sono
molto onorato) e mi ringraziò per aiutare le persone a capire alcune cose che
purtroppo finiscono in secondo piano. Ovviamente mi fece davvero molto piacere
il suo messaggio, così, decisi di aspettare e, sempre per lo stesso scopo,
pubblicare qualche domanda fatta a lui su diverse questioni poco trattate ma di
importanza primaria dall'angolatura di un semplice uomo che vede piovere ogni
giorno notizie diverse su cure, vaccino e misure di sicurezza.
Ritengo che molte persone oggi vanno in
confusione, in parte legittima in parte no, per le speculazioni ed il caos
mediatico alimentato da cialtroni che garantiscono il PIL allo spettacolo, che
mischiano cose vere con falsità (un buon complottista parte sempre da verità
annodandole con astrazioni) ed aumentano il caos.
Un esempio su tutti, come paradigma, le
mascherine, che da noi sono prodotte da FCA ed altri con ovvia speculazione
economica, ma non per questo sono da ritenersi bavagli inutili che limitano la
libertà personale o che - peggio - farebbero addirittura male alla salute.
Quindi qui il problema è il sistema e chi ha mezzi di produzione, non sono le
mascherine in sé. Molti però traducono malamente la critica e, anziché
criticare il sistema, rivendicare la proprietà dei mezzi di produzione, cedono
alle favole dei complottisti che aumentano il caos e sodaganano poi i
meccanismi di arricchimento e omologazione alla legge del mercato capitalista.
Ecco come è perché il problema diventano le mascherine e non i capitalisti che
le producono e ci guadagnano sopra (il dito e non la luna). Idem vale per le
cure alternative, complementari ed in parte utili, come lui stesso dice per
alcune, ma non in antitesi con la ricerca di un vaccino che a Cuba è pubblica,
quindi libera da ogni possibilità di speculazione.
Ringrazio anticipatamente Fabrizio per
essersi reso disponibile alla chiacchierata.
- Alcuni scettici o complottisti
(negazionisti si offendono) dicono che ci sono medicine alternative di cui
abbiamo sentito parlare ma che, si dice, in Italia e altrove non vengono usate
perché non danno profitto. Parlo di Idrossiclorichina, plasma ed eparina. Che
ruolo hanno?
L’eparina viene usata anche in Italia
nei pazienti ricoverati. Sull’idrossiclorochina vorrei ricordare gli effetti
cardio-tossici importanti che ne hanno limitato l’uso. Gli studi sul plasma non
sono chiari e solidi al momento, e cmq parliamo di una tecnica un poco più
“laboriosa” in clinica.
- Se così è perché a Cuba non usano
quelle e ricercano il vaccino?
Cuba fin dall’inizio della pandemia ha
usato diversi farmaci ai fini preventivi (diversi “farmaci” per svegliare il
sistema innato) ed ai fini terapeutici (pazienti in ospedale). Cuba (ma anche
Cina e USA), hanno usato interferone in alcuni pazienti. Cuba (come tutti i
Paesi) ha usato anticorpi monoclonali (Tocilizumab, contro recettore IL-6) ed
anche plasma. Il vaccino se tutto va bene sarà pronto dopo i primi tre mesi del
2021 ed ovviamente Cuba ha usato tutto il suo arsenale biotech per curare i
pazienti.
- Le mascherine che sono distribuite in
larga scala non assicurano come altre e non sono sicuramente la soluzione
definitiva, ma hanno un ruolo oppure no nella gestione del virus? Inoltre si
dice spesso che fanno male, sei a conoscenza di studi che attestano questa
cosa?
Le mascherine sono lo strumento chiave
per il controllo della pandemia. Il virus viaggia su piccole goccioline di
acqua che emaniamo durante la respirazione (e tosse etc). Soprattutto in
espirazione la mascherina è fondamentale. Non fanno assolutamente male, non c’è nessuna riduzione di ossigeno etc, come dimostrato da studi su personale
medico con mascherina per 12h.
- Molte persone hanno preso questo virus
(anche io a dire il vero) in forma assolutamente gestibile, altre no. Credi che
tutto questo dipende solo dallo stato di chi lo contrae o c’è una variante
incalcolabile nelle reazioni dei soggetti colpiti?
La risposta più corretta è: non lo
sappiamo. Un virus che conosciamo da un anno, nasconde cmq ancora molte cosa da
capire, ma siamo stati bravissimi, tutti, con già diversi vaccini a
disposizione. Sicuramente il sistema immune innato di ognuno di noi, cosi come
qualche predisposizione genetica etc, possono giocare un ruolo nel diverso peso
con cui si e’ avuta l’infezione.
- Quali colossi farmaceutici (se ci
sono) finanziano la ricerca a Cuba e quali profitti avrebbe Cuba in termini
economici da un’eventuale vaccino?
Cuba si sta finanziando tutta la ricerca
da sola (con qualche aiuto da ONG e qualche collaborazione). Nessuna grossa
compagnia farmaceutica finanzia Cuba e neanche (al momento) nessuna
organizzazione filantropica etc come la Gates Foundation. Cuba non ha e non
avrà nessun profitto provato dalla sua Biotech, o meglio, tutti i profitti (se
qualche Stato vuole comprare prodotti, come succede) sono totalmente reinseriti
nel sistema pubblico Statale. Ovviamente per Paesi in via di sviluppo, il
vaccino sarà distribuito gratuitamente.
- A Cuba sarebbe possibile che un
dottore va in TV o in radio a dire che il virus non esiste, che le mascherine
non servono, oppure che ha una cura che nessuno vuole considerare ma è
efficace?
A Cuba la fiducia per il sistema
sanitario (Pubblico) e la ricerca (Pubblica) è altissima. In TV si fa scienza
e non spettacolo come qua. Anzi, forse a Cuba la gente protesta perché vorrebbe
subito un vaccino (non solo contro SARS-CoV-2 ma anche contro altre malattie).
- Quali misure sono state adottate dal
governo per gestire la pandemia? Lockdown, obbligo di mascherina, tracciamenti,
trattamenti, precauzioni con sanificazioni obbligatorie?
Intanto ascoltare ed avere fiducia nella
Scienza, da parte del Governo e dei cittadini, ha aiutato. Cuba ha esperienza
con altri virus come dunque ed aveva un solido piano pandemie già stabilito.
Cuba ha il più alto numero di medici per abitante del mondo che hanno
supportato, anche con assistenza casa casa, tamponi e tracking. Lock-down,
obbligo mascherina, riduzione mezzi di trasporto etc, hanno anche aiutato.
- Da noi abbiamo assistito ad una kermesse
di medici e addetti ai lavori che andavano in TV a dire tutto e il contrario di
tutto, a Cuba cosa hanno mandato in TV oltre al bollettino che anche Rolando ha
confermato del dottor Duran?
In TV con programmi di altissimo livello
(tipo Mesaredonda) gli scienziati e medici spiegano con slides e dati, la
situazione ed il perché delle varie misure.
Grazie a Fabrizio per essersi offerto di
dare il suo contributo. »
Fonte:
https://www.facebook.com/lennybottaiblog/posts/438518557488184