«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

Sull'Unione Europea, l'Italia e non solo


Sapendo di essere nel periodo in cui si stanno aggiustando i contenuti del DEF (Legge di bilancio), e prevedendo che nel Paese la discussione si sarebbe arroventata, come Casa Rossa crediamo opportuno proporre una trilogia di iniziative riguardanti il rapporto tra l’Italia e l’Unione Europea.

Alcuni notisti hanno osservato argutamente in questi giorni come, non appena il DEF con le correzioni, gli aggiornamenti, le integrazioni, ecc., vedrà la luce, i primi che lo leggeranno saranno a Bruxelles: è lì infatti che verrà spedito non appena ultimato.

Dai media apprendiamo che i parametri, come quello di Maastricht, sono ormai in soffitta. Il Ministro dell’Economia Tria aveva in mente il disavanzo dello 0,8% prescritto dall’Unione Europea, poi si è parlato di arrivare fino all’1,8%. Ora, a fine settembre, la discussione si è fatta furiosa poiché nel governo si deve arrivare a decidere di superare o meno il 2% del rapporto tra deficit e PIL.

La prima iniziativa della trilogia è stata il 15 settembre su “chi non rispetta le regole”, il cui sottotitolo era “Italia e Germania le doppie morali dell’euro”, con il professor Sergio Cesaratto, economista dell’Università di Siena.

La seconda iniziativa la avremo sabato 29 settembre p.v.; il titolo è “Gli effetti sociali dei media e i problemi dell’Unione Europea”, con il professor Francesco Galofaro del Politecnico di Milano.

La terza iniziativa sarà venerdì 12 ottobre p.v., con la presentazione del libro “Colpo di stato. L’assalto dell’Europa e della Finanza alla Grecia e ai Paesi del Sud Europa”, di Franco Fracassi, giornalista e scrittore.

Il filo conduttore di questa trilogia di iniziative è il rapporto tra l’Italia e l’Unione Europea, non dimenticando, ed anzi, mettendo in evidenza come il vento impetuoso che sta scuotendo l’Unione Europea provenga ormai dai ceti popolari di diverse nazioni. Non è una questione da poco e abbiamo pensato di compiere un approfondimento su questa questione, toccando il tema economico con la prima iniziativa, il tema della comunicazione nell’iniziativa di sabato 29 settembre; nell’ultima iniziativa della trilogia, venerdì 12 ottobre, vedremo come l’Unione Europea si sia posta in modo spietato nei confronti della Grecia, probabilmente proprio perché un piccolo paese, da prendere di mira con lo scopo di renderlo un monito per tutti.