In queste ore abbiamo saputo che è mancato Sergio Manes. Si
può dire così... se invece si dicesse: “è scomparso Sergio Manes” sarebbe
inesatto. Viene infatti a mancare una figura che per dedizione e passione si
può ben dire avesse pochi eguali. Non lo vedremo più infatti, come quando ci
venne a trovare mentre i lavori di Casa Rossa erano ancora in corso, oggi non
potrebbe farlo.
Il fatto è che è difficile dire di lui che sia scomparso, la sua voce impastata dal fumo e dal tono profondo non scompare dalla nostra memoria. Non scompare l’immagine dell’uomo che si stava dedicando al centenario della presa del Palazzo d’inverno.
I suoi libri, i libri de "la città del sole" nelle nostre case, nelle nostre teste, soffio sul fuoco della nostra volontà: quante cose hanno trasmesso, strumenti di quella cassetta degli attrezzi spesso vagheggiata, e spesso buttata dal treno in corsa di una sinistra incapace di essere sé stessa.
Sergio non è scomparso, non certo dopo essersi così prodigato in un lavoro che è al tempo stesso germoglio e robusta essenza arborea.
Siamo contenti di avere avuto l’opportunità di conoscerlo e la sua morte ci porta tristezza, del resto quello che ci ha dato non è stato poco davvero.
Il fatto è che è difficile dire di lui che sia scomparso, la sua voce impastata dal fumo e dal tono profondo non scompare dalla nostra memoria. Non scompare l’immagine dell’uomo che si stava dedicando al centenario della presa del Palazzo d’inverno.
I suoi libri, i libri de "la città del sole" nelle nostre case, nelle nostre teste, soffio sul fuoco della nostra volontà: quante cose hanno trasmesso, strumenti di quella cassetta degli attrezzi spesso vagheggiata, e spesso buttata dal treno in corsa di una sinistra incapace di essere sé stessa.
Sergio non è scomparso, non certo dopo essersi così prodigato in un lavoro che è al tempo stesso germoglio e robusta essenza arborea.
Siamo contenti di avere avuto l’opportunità di conoscerlo e la sua morte ci porta tristezza, del resto quello che ci ha dato non è stato poco davvero.
Un bel saluto Sergio.
I compagni di Casa Rossa