«Non da oggi – scriveva Secchia - la stampa è un potente strumento di cui si serve la classe dominante per mantenere la sua dittatura. Il grande capitale non domina solo con le banche, i monopoli, il potere finanziario, il tribunale e la polizia, ma con i mezzi quasi illimitati della sua propaganda e della corruzione ideologica [...] Vi fu un’epoca, agli inizi dell’età moderna, fino alle rivoluzioni del secolo XVIII in cui, come ebbe a scrivere Lenin, la lotta per la libertà di stampa ebbe la sua grandezza perché era la parola d’ordine della democrazia progressiva in lotta contro le monarchie assolute, il feudalesimo e la Chiesa. Ma nella fase di decadenza del capitalismo la stampa conservatrice e reazionaria ha perduto ogni senso morale e ogni pudore. Il giornalismo al servizio dei gruppi imperialisti è una forma corrente di prostituzione. Il capitalismo in putrefazione ha bisogno per reggersi di mentire continuamente. La realtà lo accusa: dunque dev’essere falsificata. La fabbrica della menzogna è diventata arte, tecnica, norma di vita»

La finanza predatoria come nuova minaccia criminale



Pubblichiamo il video della iniziativa "La finanza predatoria come nuova minaccia criminale" in cui abbiamo chiacchierato con Pino Arlacchi, ex vice segretario generale delle Nazioni Unite.
Si è discusso di come la finanza speculativa, che assume tratti chiaramente criminali, si intrecci ai governi che se ne servono, al punto da essere corresponsabile delle crisi più acute; superfluo aggiungere che il prezzo di questa politica è pagato soprattutto dai lavoratori.
Nell'incontro sono state anche toccate alcune questioni di politica internazionale che riguardano l'Ovest così come l'Est.
Anche l'Italia è entrata nella discussione.

Buona visione da La Casa Rossa