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APRILE A MILANO CONTRO LA GUERRA
Con lo striscione della Brigata Garibaldi Immortale
e il Veterano dell’Armata Rossa Kantor Semiön Isaakovic
Viva la Brigata Garibaldi che la storia ha consegnato
alla immortalità per il coraggio, il sacrificio e la generosità con cui si è contraddistinta
in una Resistenza che, tutti gli anni, il 25 aprile
noi ricordiamo.
Invitiamo
i lavoratori e gli antifascisti a partecipare alla manifestazione per il 25
aprile dietro lo striscione della Brigata Garibaldi Immortale: in
Russia lo si fa il 9 maggio per ricordare il “Reggimento immortale”, che
rappresenta i milioni di sovietici caduti per la libertà, le cui immagini vengono
portate in corteo dai loro figli e nipoti. In
Italia le gloriose Brigate Garibaldi che combattevano lo stesso nemico, con unità
d’intento e idealmente legate all’Armata Rossa, ci ricordano quale fu il prezzo
della nostra liberazione.
Quest’anno nel nostro spezzone internazionalista, insieme a noi saranno Russi, Ecuadoriani, Srilankesi ed Africani, impegnati
contro l’Imperialismo ed il Neocolonialismo. L’Antifascismo non sta con Macron,
né con gli Stati Uniti o Israele. Grande è la confusione alimentata dall’ipocrisia
ed anche dall’opportunismo elettoralistico.
Non
è un vero antifascista chi è amico del governo di Kiev, e quindi dei suoi ministri
filonazisti che sono dichiaratamente antisemiti. Non lo è chi si gira dall’altra
parte di fronte ai crimini di guerra di Israele.
Non
può esserci Antifascismo senza i lavoratori, contro i quali nel corso di questi
anni, si sono varate leggi come la Fornero, il Jobs Act, o quella sulla
rappresentanza sindacale, per citarne solo alcune.
Dentro
la manifestazione del 25 aprile a Milano stanno dunque contraddizioni diverse e
insanabili.
Il PD ha dimenticato che abbiamo un debito di riconoscenza
con il popolo russo: la guerra di aggressione che ha subito dai nazisti tedeschi,
croati, ungheresi, romeni, polacchi e dai fascisti italiani, lo sforzo successivo
per sconfiggere i nazisti e liberare l’Europa, causò ben 26 milioni di morti ai
sovietici.