Da una parte il Si, che si avvale della grande spinta di un mediatico mainstream.
Da una parte il No, che si avvale invece della spinta a resistere contro lo scardinamento delle regole scritte da chi è uscito dall'incubo del fascismo.
È bene saperlo: ci stanno privando della libertà... Quale? È presto detto: 11 milioni di noi non dispongono del denaro per potersi curare; il "logaritmo" del Ministero dell'Istruzione sta creando una baraonda per cui, insieme a tutti i problemi irrisolti della scuola, avremo anche un anno scolastico che sarà difficile da dimenticare per la paradossale confusione con cui sta partendo, nel campo dell'università, durante gli ultimi 10 anni, si è verificato un calo delle iscrizioni pari al 20%, un aumento delle tasse del 60% per cui studiare è tornato ad essere un lusso, in Europa siamo il fanalino di coda.
Anche la libertà di spostarsi è compromessa da costi e restrizioni, i lavoratori pendolari e tutta l'utenza ne stanno soffrendo gravemente. Tanto altro ancora ci viene sottratto giorno dopo giorno.. per questo il presidente di Confindustria Boccia è uno degli alfieri della deformazione della nostra Costituzione, i cui apparenti autori sono Renzi e la Boschi, arrivando a dichiarare "Ci batteremo fino all'ultimo perché al referendum costituzionale prevalga il si".
Sappiamo esattamente che i nostri problemi non finiranno nel momento in cui vincesse il No alla deformazione della Costituzione. Sappiamo anche che moltissimi altri in più ne avremo qualora prevalesse il Si. Noi siamo per il No.
Non c'è altra strada, a chi ci sta leggendo diciamo: contrastiamoli. Nelle loro feste, dove vanno a raccontare una commedia che è tragicamente reale, in tutto il paese, per le strade, nelle scuole, nei luoghi di lavoro.
Noi, con altri amanti della libertà, stiamo lavorando con il Comitato per il NO - Milano da circa quattro mesi, raccogliendo le firme per l'abrogazione dell'Italicum, sapendo che questa è la sfida da cui molto probabilmente dipende il nostro futuro.